giovedì 3 aprile 2014

Gran paradiso bon da nienti 29 e 30 marzo 2014

Partenza il 29 mattina all'alba con il solito pulmino della Misericordia, direzione Pont. E' una gita diversa dalla solita quota 4.000. Diversa perché mancano gli esperti (Ivano e Maurizio su tutti), ma diversa anche per la stagione e per l'obiettivo: raggiungere la vetta con gli sci. Mancando gli esperti, la maggior parte dei componenti della spedizione possono essere definiti "Bon da Nienti"!!
Verso le 11 siamo a Valsavarenche, dove ci fermiamo nell'accogliente bar Lo Forquen dove la gentilissima signora ci confezione un eccellente panino che, accompagnato da birra e liquorino, inizia a dare un senso diverso alla giornata.



A breve raggiungiamo Pont e ... siamo pronti per l'avventura!

Iniziamo a salire verso il rifugio Vittorio Emanuele, dapprima su un ripido sentiero nel bosco,
poi su pendii più dolci
In due ore e trenta siamo al rifugio.
Non seguiamo proprio una dieta da "alpini". Siamo arrivati presto e dobbiamo passare il tempo in qualche modo. Un pò di birra e un buon affettato ci aiutano a passare il tempo.

La sera, prima di coricarci, abbiamo una simpatica visita.

La mattina la sveglia è fissata per le 5 e 30; ma cambia l'orario e ci svegliamo mezz'ora dopo. Comunque si parte, adrenalina a mille. Le relazioni danno circa quattro ore. Ci vorranno tutte e qualche cosa di più.
Dapprima si traversa dietro il rifugio, poi si sale, prima per dolci pendi, poi sempre più ripidi.
La neve è farinosa nella traccia, a tratti dura e nei punti più ripidi senza coltelli si fa fatica.


Lasciamo gli sci, chi li ha, verso quota 3.700 nei pressi della "schiena d'asino" e ci accingiamo a raggiungere la terminale, superata la quale si arriva alla cresta.
Questo tratto è ghiacciato e pieno di buchi, saliamo slegati ma bisogna fare attenzione.

Vero le 11 e 30 siamo alla cresta.

Superati alcuni passi in bello stile (questo è il ritorno), dopo una sana coda, raggiungiamo la vetta.


Dopo avere passato il tratto esposto....
Alcuni scendono in doppia per evitare la coda, altri per la via di salita;

Iniziamo la discesa, legati per i crepacci fino a raggiungere il punto dove abbiamo lasciato gli sci.
Già pregustiamo la gioia di fare 2.000 metri di dislivello in bello stile, ma appena indossati gli sci, ci accorgiamo che le gambe sono "andate". Così ci accontentiamo di raggiungere con delle belle diagonali il rifugio. Intanto Federico, Stefano e Matteo scendono a piedi.
Al rifugio ci rifocilliamo (solita birra indicata nelle diete e affettato) e alla partenza stiamo meglio. La discesa è divertente. Quasi in fondo, Marco, il campione sciistico del gruppo, si fa ingolosire da un gruppo di persone che imbocca un canale che porta al parcheggio. Li seguiamo: con il senno del poi è stata una gran bella discesa, adrenalinica, ma quando eravamo li...... un pò meno.
Arriviamo alla macchina alle 17 circa, mentre gli eroici Federico, Stefano e Matteo ci raggiungono alle 19.
Lauta cena e si ritorna a casa.

Grazie a tutti per la bellissima gita!!!